Un nuovo studio sull’omeopatia conferma l’esperienza della Clinica Dr. Spinedi
Uno studio pubblicato sulla rinomata rivista “The Oncologist” dal Prof. Frass et al. nell’ottobre 2020 mostra che il trattamento omeopatico si distingue dalla somministrazione di placebo anche in pazienti affetti da malattie gravi come il cancro. L’omeopatia affianca bene le terapie convenzionali e riduce significativamente gli effetti collaterali di quest’ultime. Questa ricerca conferma così l’esperienza che abbiamo maturato negli ultimi 20 anni presso la Clinica Dr. Spinedi.
Lo studio ha messo a confronto il trattamento omeopatico complementare su pazienti affetti da cancro polmonare non a piccole cellule con un trattamento placebo e i risultati emersi sono stati che la qualità e l’aspettativa di vita nei pazienti trattati con la medicina convenzionale parallelamente all’omeopatia sono maggiori e dunque l’uso parallelo delle terapie è benefico per il paziente.
In questo studio prospettico, randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco, a 3 gruppi, multicentrico di fase III, sono stati valutati gli effetti del trattamento omeopatico complementare rispetto al placebo in pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule di stadio IV avanzato in termini di qualità di vita (utilizzando questionari a 9 e 18 settimane) e di aspettativa di vita. Allo studio hanno partecipato 150 pazienti con tumore polmonare allo stadio IV, a 98 sono stati somministrati rimedi omeopatici individualizzati (n=51) o placebo (n=47) in doppio cieco oltre alla terapia oncologica convenzionale (chemioterapia classica e radioterapia parziale). 52 pazienti di controllo senza trattamento omeopatico sono stati osservati solo per la l’aspettativa di vita. Tutti i pazienti sono stati seguiti per 24 mesi.
Rispetto al placebo, dopo 9 e 18 settimane, i pazienti in trattamento omeopatico hanno percepito una qualità di vita significativamente migliore. Essi hanno inoltre sofferto molto meno degli effetti collaterali causati dalle terapie convenzionali come: stanchezza (stanchezza cronica), nausea, vomito, dolore, mancanza di respiro, disturbi del sonno, perdita di appetito, costipazione o diarrea.
L’aspettativa di vita media è stata significativamente più lunga nel gruppo omeopatico (435 giorni) rispetto al placebo (257 giorni) e al gruppo di controllo (228 giorni). I pazienti trattati con l’omeopatia hanno vissuto in media tra i 6 e 7 mesi in più. Gli autori dello studio suggeriscono che il miglioramento della qualità della vita ha contribuito a prolungare l’aspettativa di vita dei pazienti trattati omeopaticamente.