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Cos’è la salute?

Di Dr. Med. Antonietta Iasiello.

La salute è il primo dovere della vita

O. Wilde

La Salute è un diritto oppure un dovere? O tutti e due? 

D’accordo ma…in sé cosa è davvero? Chi di noi può dire: “Io sono SANO”?

È possibile darne una definizione chiara e che sia condivisibile da chiunque?

Salute: s. f. [lat. salus -ūtis «salvezza, incolumità, integrità, salute», affine a salvus «salvo»]. – 1. letter. Salvezza, soprattutto come stato di benessere, di tranquillità, d’integrità, individuale o collettiva”. 

Questo ci richiama subito ad un senso più ampio della mera salute fisica. Evidentemente è qualcosa che coinvolge la persona nella sua totalità compreso il suo ambiente di vita. 

Cerchiamo di focalizzare bene l’argomento e di andare a cercare dove possiamo trovare le giuste risposte. Vediamo se l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, WHO in inglese) la pensa così. 

Siamo nel 1948, poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Buona parte del nostro mondo era tutto da ricostruire. C’era da rimboccarsi le maniche e rifare tutto. Anche l’OMS si è preoccupata, in quel momento, di dare una definizione del concetto di salute che facesse da guida per i governi e che, in qualche modo, infondesse speranza. A quell’epoca le malattie acute rappresentavano una sfida importante, spesso erano in grado di condurre a morte; le malattie croniche erano ancora difficili da affrontare. I progressi della diagnostica, della chirurgia e della farmacologia erano ancora minimi, le risorse a disposizione per la ricerca tutte da organizzare. Insomma…serviva una definizione di SALUTE IDEALE che facesse da guida al progresso che da lì in poi la medicina avrebbe dovuto perseguire. E nacque questa definizione:

“LA SALUTE E’ UNA CONDIZIONE DI COMPLETO BENESSERE FISICO, PSICHICO E SOCIALE                                                                                                E NON LA MERA ASSENZA DI MALATTIA O INFERMITA’”.

Bella! Che ne dite?

COMPLETO BENESSERE. Non parziale… Non un pochino. COMPLETO. 

BENESSERE FISICO: e quindi del corpo con tutte le sue strutture, organi e funzioni. Nessun dolore, nessun disagio, nessuna dis-funzione. Nulla che disturbi. Tutto che procede fluidamente e senza intoppi, come un meccanismo ad ingranaggi ben oleato che è poi quella sensazione di integrità che percepiamo quando tutto va bene e ci si sente, integri, leggeri e agili. 

BENESSERE MENTALE: equilibrio psichico, serenità, assenza di conflitti, pace interiore… Ognuno di noi può trovare infinite declinazioni di questo concetto che comunque richiama ad uno stato di integrità e stabilità emotiva ed intellettiva.

BENESSERE SOCIALE: SOCIALE? E cosa c’entra con la Salute? Ma soprattutto cos’è? 

Sociale è anche tutto ciò che è fuori di noi e intorno a noi e che soprattutto è frutto di interazione fra individui: ambiente fisico, casa, famiglia, scuola, lavoro, contesti ricreativi e sportivi, realtà aggregative fino alle organizzazioni più in grande come i governi, gli stati, ecc… Ma anche i singoli rapporti umani fra figlio e genitore, fra amici, fra compagni di vita, fra allievo ed insegnante. Tutto questo è socialità. È la dimensione del vivere che ci pone in relazione con gli altri. Quindi, se tanto mi dà tanto, i contesti e le relazioni sono uno strumento della Salute. 

Non si può star bene se si vive in un contesto malsano, dove esistono conflitti, dove c’è sfruttamento del lavoro, dove le relazioni sono problematiche, dove gli animi non sono sereni, dove l’ambiente non è sano, dove non c’è educazione…

…E NON LA MERA ASSENZA DI MALATTIA O INFERMITA’. Cosa significa?

Che sono sano non perché non sono malato ma perché ho un benessere completo che coinvolge la mia dimensione fisica, mentale e sociale. 

In quest’ottica, chi di noi è veramente e completamente sano? 

Saremmo portati a pensare: NESSUNO! 

Questa è la metà in ombra del concetto o la visione da “bicchiere mezzo vuoto”. La versione in luce è che tutti possiamo tendere a questo ideale, ognuno nella sua condizione di vita fisica, mentale e sociale. Nessuno è completamente sano o completamente malato. 

Ritorniamo un attimo all’epoca in cui è nata la definizione. Alla fine degli anni ’40 era necessario un ideale da perseguire, una guida chiara e netta in base a cui costruire la Salute dei popoli e delle nazioni. Insomma…un punto fermo che facesse da riferimento! UN PUNTO FERMO!

Effettivamente questa definizione racchiude gli aspetti fondamentali della Salute di un individuo.

Ma facciamo un passo avanti. Cosa notate fra le righe di questa definizione? Proviamo ad essere un po’ più critici. Oggi ce ne è tanto bisogno. E ho detto critici, non criticoni!

Quello che l’OMS diceva nel ’48 è che la Salute è una condizione di COMPLETO benessere. Impossibile da ottenere in senso assoluto e ancor più impossibile è mantenerla. 

Cosa non prende in considerazione questa affermazione?

Che la vita non è una condizione statica, ferma ma un fatto dinamico, muta di continuo. 

Qualcuno allora si è chiesto: LA SALUTE è UNO STATO O UNA ABILITA’

Perché, se è uno STATO, allora c’è chi è fortunato e chi non lo è. Ma se è una ABILITA’ allora le cose cambiano. Significa che ognuno è in qualche misura protagonista della sua condizione di Salute a venire, qualunque sia il suo punto di partenza. 

Questa domanda è proprio il nome che è stato dato ad una Conferenza Internazionale svoltasi a L’Aia (Olanda) il 10 e 11 dicembre 2009: “International Conference ‘Is health a state or an ability? Towards a dynamic concept of health” ovvero “La salute è uno stato o una abilità? Verso un concetto dinamico di salute”. 

Lo scopo era quello di raggiungere una definizione del concetto di Salute non più statica ma ampia e dinamica ed inclusiva della responsabilità di ogni singolo individuo in quello che è un processo e non una condizione. Intenzione non poco ambiziosa!

Durante la conferenza i partecipanti si sono trovati d’accordo sul definire la Salute come… 

“LA CAPACITA’ DI ADATTARSI ED AUTOGESTIRSI”.

Questa definizione obbliga a rivedere molte delle idee che abbiamo riguardo alla Salute e al Benessere. 

Ma cosa significa ADATTARSI e AUTO-GESTIRSI?

ADATTARSI: assuefarsi o conformarsi (biologicamente o spiritualmente) a determinate condizioni dell’ambiente, della vita, della realtà, riducendo via via le proprie reazioni o resistenze a tali condizioni. In biologia, modificazione cui sono soggetti gli organismi al variare delle condizioni ambientali.

AUTO-GESTIRSI: regolare e indirizzare in modo autonomo la propria attività, il proprio comportamento, la propria vita.

Mettendo insieme i due concetti ne viene fuori qualcosa che suona come: 

La Salute è la capacità di modificare il proprio status in risposta al variare delle condizioni sia interne che esterne e di regolare ed indirizzare in maniera autonoma la propria attività, il proprio comportamento, la propria vita”.

Da queste capacità ne risulta una condizione di benessere che possiamo percepire su diversi piani e che ha portato, al giorno d’oggi, a considerare la SALUTE come una condizione dipendente da 4 DETERMINANTI:

• Fisico

• Psicologico

• Sociale

• Spirituale (esistenziale)

In questo modo la prima definizione dell’OMS è stata integrata con una immagine dinamica che ci richiama al percorso evolutivo di ogni individuo e del quale la Salute è la massima espressione. 

Coltivare la Salute significa, in quest’ottica, dare senso alla vita! Fornire all’esistenza il migliore strumento per l’evoluzione personale e collettiva in uno scambio reciproco. 

E questo avviene a prescindere dalla presenza o meno di uno stato di disequilibrio o di disfunzione su uno dei tre piani. È quella capacità intrinseca in ogni essere vivente di adattarsi a tutto. È resilienza. È dinamismo. È VITA, anche nella malattia!

A chi si rivolge questa definizione? Prima di tutto ai governati e quando gli interlocutori sono loro la Salute è un diritto da garantire a tutti. 

Ma se l’interlocutore è il singolo individuo, allora la Salute si trasforma in un dovere. Perché? Perché preservarla è frutto del vivere responsabilmente la propria vita non soltanto avendo curadel corpo fisico, ma anche della serenità della mente e, soprattutto, della cosiddetta “COSTRUZIONE DEL SIGNIFICATO”, dare un senso alla propria esistenza, ad ogni evento che la riguarda e dedicare tutte le proprie risorse a mettere in atto il proprio progetto di vita. 

La vita umana è essenzialmente vita spirituale e tutto deve convergere verso la crescita individuale e collettiva perché il bene comune possa essere lo scopo. La SALUTE è lo strumento principale per realizzare tutto questo.